martedì 20 febbraio 2024

Thomas Burke, autore del "miglior racconto giallo mai scritto"

Thomas Burke è stato un autore famoso in vita, ma (come avviene spesso) presto dimenticato dopo la sua scomparsa. La sua carriera di autore copre circa tre decenni fittissimi di titoli (sette romanzi, sette libri di racconti, sei raccolte di poesie e quasi una trentina di libri non-fiction) pubblicati spesso sia nel Regno Unito sia negli USA, a riprova della loro destinazione a un pubblico vasto.


Due ritratti di Burke maturo

Eppure, nell'introdurre quella che fino ad oggi è la sua unica raccolta di racconti apparsa in Italiano, uscita nel 1959 (Burke era morto da soli 13 anni), il curatore Aldo Camerino dovette riconoscere che molti dei suoi amici e conoscenti inglesi non avevano letto nulla di questo autore, e talvolta ignoravano anche che fosse esistito.

Burke è uno scrittore popolare, originalissimo, ma non certo destinato a un pubblico da salotto. La sua vicenda umana quasi dickensiana lo rende un perfetto cantore dei bassifondi dell'East End londinese. Nato il 29 novembre 1886 a Clapham, restò presto orfano e, dopo aver vissuto fino ai dieci anni in casa di zii a Poplar, terminò gli studi in un collegio tutt'altro che esclusivo. Dall'età di sedici anni cominciò a lavorare come fattorino ma, al tempo stesso, cominciò a scrivere e pubblicare articoli, racconti e poesie.

Burke da giovane

Cominciò a raggiungere una certa fama con due libri al tempo stesso simili e diversi, usciti tra il 1915 e il 1916: Nights in Town: A London Autobiography e Limehouse Night: il primo è una raccolta di brevi saggi sui bassifondi di Londra, il secondo una raccolta di racconti in cui circostanze e scenari descritti nel primo fanno da sfondo a trame narrative molto variate e piene di colpi di scena.




Limehouse, un quartiere dell'Est londinese affacciato sulla sponda Nord del Tamigi, rappresenta la location preferita di Burke. Si tratta di un quartiere a forte vocazione marittima per la presenza di moli e piazze di scarico, interessato da una forte immigrazione, proveniente soprattutto dalla Cina, durante il XIX secolo. I cinesi di Burke non sono né minacciosi né caricaturali (addirittura, l'autore non sembra ostile nemmeno alle unioni interrazziali, che scandalizzavano i suoi contemporanei) ma hanno conservato parecchie delle abitudini tradizionali del loro Paese, a partire da quella di fumare l'oppio. Non è escluso che Burke abbia approfittato delle loro fumerie clandestine per apprendere direttamente qualcosa sui paradisi artificiali.



Immagini di Limehouse al tempo di Burke

In generale, Burke è un autore moderno e aperto, senza ostilità preconcette verso nessuna categoria sociale o razziale. In due libri destinati ai visitatori di Londra, pubblicati sotto pseudonimo nel 1922 e nel 1937, The London Spy e For Your Convenience, tratta anche della condizione omosessuale nell'Inghilterra del suo tempo, quando l'omosessualità era considerata un illecito penale. Anche con i gay Burke è molto comprensivo. Ciò ha fatto nascere la leggenda che fosse a sua volta gay (anche per la confusione relativa alle sue notizie biografiche, ingenerata da Burke stesso che in gioventù pubblicò resoconti un po' romanzati della sua vita), ma in realtà l'autore era sposato con Winnifred Wells, a sua volta scrittrice con lo pseudonimo Cameron Clare.




Diverse opere di Burke furono tradotte in film, i più noti tra i quali sono A Dog's Life, di Charlie Chaplin (1918) e Broken Blossoms, di D. W. Griffith (1919).



Burke morì all'Homeopatic Hospital di Londra (attualmente Royal London Hospital for Integrate Medicine) il 22 settembre 1945.

In Italia, la fortuna di Burke è stata minima e quasi tutta legata a un solo racconto, Le mani di Mr Ottermole (1931). Questo racconto, in un sondaggio tra 12 autori e curatori del genere promosso da Ellery Queen e John Dickson Carr nel 1948 su quale fosse stato il miglior racconto giallo mai scritto, si piazzò al primo posto. Sebbene palesemente datato, si tratta comunque di un racconto notevolissimo. Ha avuto alcune edizioni italiane in varie antologie, di cui per molto tempo la più importante è stata quella uscita nel 1959 all'interno di un volume dedicato unicamente a Burke, che prende il suo stesso nome, pubblicata dal club Sodalizio del libro di Venezia nel 1959 in sole 300 copie numerate destinate agli abbonati del club. Fu poi riproposto nel 1978 all'interno dell'omnibus Mondadori Delitti quasi perfetti, curata da Marco Polillo. Lo stesso Polillo, in veste di editore, ha poi pubblicato questo racconto da solo, nei suoi Bassotti, nel 2016.





L'antologia del Sodalizio del Libro dichiara quale titolo originale The Best Short Stories of Thomas Burke, ma tale titolo non è riportato nelle bibliografie dell'autore inglese consultabili oggi via web. Diversi racconti sono sicuramente usciti in The Pleasantries of Old Quong (in USA A Tea-Shop in Limehouse), ossia il libro in cui nel 1931 uscì per la prima volta in volume Le mani di Mr Ottermole. In ogni caso, propone altri diciannove racconti oltre questo, che ne rappresenta il pezzo forte. Ma anche gli altri non sono male affatto. Burke è capace di ricavare un racconto pieno di suspense da qualunque spunto e, perfino quando non ci sono in gioco particolari misteri, un colpo di scena intelligente e spiazzante è sempre presente alla conclusione. Il primo racconto del volume è proprio The Chink and the Girl, Il cinese e la bambina, che ispirò il film Broken Blossoms.

Un ventunesimo racconto di Burke, The Dumb Wife (proveniente dal volume The Whispering Windows), è stato pubblicato con il titolo La moglie mite in un'antologia di Hitchcock uscita nel 1960 con Feltrinelli e nel 1970 con Garzanti, 25 racconti del terrore. Non è però del tutto da escludersi che qualche altro racconto sia stato tradotto in altre antologie meno note.